Maggiorine

Dal 2012 abbiamo iniziato il recupero di vigneti storici coltivati secondo il sistema tradizionale detto “quadrotto alla maggiorina”.

Tale forma d’allevamento, esistente da secoli in Alto Piemonte, è costituito da un insieme di quadrotti, disegnati da otto pali di castagno con un ceppo centrale di quattro viti. Ogni ceppo dista dall’altro quattro metri. I pali sorreggono lo sviluppo delle piante verso i quattro punti cardinali.
L’architetto Antonelli nell’ottocento (progettista della “Mole Antonelliana”) perfezionò la campanatura dei pali di sostegno, ottenendo una struttura autoportante molto più resistente ai carichi di uva.
Tradizionalmente in queste vigne venivano piantate differenti uve, soprattutto a bacca nera, di varietà tipiche locali (vespolina, croatina, uva rara, spanna, barbera, ecc).

Se la completa lavorazione manuale in tutte le fasi fenologiche del vigneto, dopo gli anni cinquanta ha portato i contadini ad abbandonare “la maggiorina”, nel suo recupero si vuole preservare una parte significativa del patrimonio storico viticolo del nostro territorio e valorizzare le sue peculiarità agronomiche che donano alle piante longevità, salubrità e crescita vegetativa più controllata.

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